Stabat Mater con Sara Mingardo – Comunicato stampa

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Comunicato stampa

Stabat Mater con Sara Mingardo

Venerdì 27 Giugno, ore 21
Santuario di Monte Berico
Stabat Mater di Pergolesi – Sara Mingardo
Ingresso libero

Sala Sette Santi, Santuario di Monte Berico, ore 19,30
Una meditazione virtuosistica – Alessandro Cammarano
Ingresso libero

Informazioni: 349.62.09.712
info@vicenzainlirica.it

 

 

Nella suggestiva cornice del Santuario di Monte Berico venerdì 29 giugno, in occasione del festival musicale “Vicenza in Lirica”, sarà eseguito il celebre Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi con il famoso contralto Sara Mingardo ed il soprano Giorgia Cinciripi.
Ad eseguire questo straordinario componimento, una delle opere musicali più rimarchevoli di tutto il Settecento, l’Ensemble strumentale di archi e clavicembalo con i musicisti Luca Ranzato e Laura Scipioni (violini), Emanuele Marcante (viola), Massimiliano Varusio (violoncello), Michele Gallo (contrabbasso), Alessandra Bicego (clavicembalo), il tutto magistralmente orchestrato dal M° Giuliano Fracasso.

In merito all’esecuzione dello Stabat Mater di Pergolesi, il M° Giuliano Fracasso afferma che è un’opera di grande rilievo tra la musica sacra in cui il compositore lasciò notevoli esempi di purezza stilistica e di ricchezza inventiva. Questa grande composizione a Monte Berico è dedicata alla Vergine Maria da due grandi voci in grado di esprimere con intensa partecipazione e calore tutta la tenerezza che emana.
Il testo dello Stabat Mater è diviso in 12 sezioni, trattate musicalmente sia in arie (per soprano e contralto), sia in duetti. Pergolesi crea l’unità di quest’opera in un clima di intimità che contribuisce a dare omogeneità alla scrittura; la strumentazione chiara sparisce di fronte al potere affascinante delle voci e dei ritmi.
Due atteggiamenti interni possono essere dedotti dalla realtà: l’ardente partecipazione al dolore che vi è descritto (nei 6 primi versi) e l’affettuosa implorazione filiale (negli ultimi 6). Sentimenti che Pergolesi ha provato e ha musicalmente trasmesso.

Sara Mingardo è una delle rarissime voci di autentico contralto della scena musicale odierna. Si è esibità in tutti i maggiori teatri al mondo e collabora stabilmente con maggiori direttori d’orchestra. Ha ricevuto il Premio Abbiati 2009 descrivendola come la “Voce di autentico contralto, dotata di musicalità, eleganza e proprietà stilistica tali da farla emergere sia nell’opera barocca per la nobile linea del legato e il fraseggio ricco di febbrile trepidazione, sia nell’ambito della musica sacra, per l’intima commozione donata alle prove pergolesiane sotto la direzione di Claudio Abbado”.
La Mingardo ha intepretato lo Stabat Mater di Pergolesi in prestigiosi contesti come il Musikfesten a Brema; al Festival Anima Mundi di Pisa (con John Eliot Gardiner); a Bologna, Jesi, Modena e Morimondo (con Claudio Abbado) e al Barbican Hall di Londra, alla Salle Pleyel di Parigi e al “die Singel” ad Anversa (con Harry Bicket).

Il concerto sarà preceduto, alle ore ore 19,30 nella sala Sette Santi del Santuario, dall’incontro Una meditazione virtuosistica con il critico musicale Alessandro Cammarano sullo Stabat come preghiera e testo musicale, e con guida all’ascolto dell’esecuzione delle 21.
L’ingresso al concerto e all’incontro è gratuito.

Vicenza in Lirica è un progetto dell’associazione cultuale Concetto Armonico giunto alla sua seconda edizione, che prevede la realizzazione di master class di canto lirico e concerti di musica classica e lirica in vari centri culturali, chiese e palazzi della città di Vicenza. Un festival di musica lirica e classica organizzato con la collaborazione del Comune di Vicenza, con il patrocinio della Regione del Veneto e della Provincia di Vicenza.

Concetto Armonico, segreteria e ufficio stampa
 Dott. Guido Faggion
 Cellulare 329.32.65.095
 Mail: ufficiostampa@concettoarmonico.it
Il logo di “Vicenza in Lirica” contiene il particolare dell'opera “La lezione di musica” di Pietro Longhi (1760-1770 ca.) © Collezione Intesa Sanpaolo, Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, Vicenza.
 La copertina di Vicenza in Lirica 2014 contiene il particolare dell'opera “La nave azzurra (Vicenza - Basilica Palladiana)” di Graziano Tessarolo, olio su tavola, 2009. Collezione privata, per gentile concessione dell'autore.

Lo Stabat Mater di G. B. Pergolesi

Il testo dello “Stabat Mater” è attribuito a Jacopone da Todi (1228-1306 circa), un frate francescano italiano. Solo nel 1727 entrò a far parte del Messale Cattolico Romano come sequenza.
Nel 1735 la Confraternita di San Luigi di Palazzo di Napoli pagò 10 ducati a Pergolesi come anticipo sulla commissione della composizione di uno Stabat Mater che avrebbe dovuto sostituire quello, di stile arcaico, di Alessandro Scarlatti che si usava annualmente per il giorno del Venerdì Santo.
Il compositore malato di tubercolosi, nel 1736 si ritirò nel monastero dei Cappuccini di Pozzuoli, ove sempre febbricitante e relegato a letto, compose la sua ultima opera. Poco dopo l’adempimento della commissione morì, era il 16 marzo 1736.
Il testo dello Stabat Mater è diviso in dodici sezioni, trattate musicalmente, sia in arie (per soprano e mezzo-soprano), sia in duetti. Alcuni di questi duetti sono interpretati per tradizione da due voci di un coro femminile. L’accompagnamento, destinato originariamente a due parti soliste di strumenti ad arco (violino e contrabbasso) e a un basso di clavicembalo, è affidato a un ensemble strumentale di archi.
Tramite questi pezzi piuttosto ridotti, Pergolesi crea l’unità dell’opera in un clima di intimità che contribuisce a dare omogeneità alla scrittura: la strumentazione chiara e l’organizzazione formale, leggibile e semplice, spariscono di fronte al potere espressivo di una densa armonia e al potere affascinante delle voci e dei ritmi.
Pergolesi ha tradotto in musica l’ardente partecipazione al dolore ( nei primi sei versi) e l’affettuosa implorazione filiale (negli ultimi sei). Della sofferenza egli ha tradotto il carattere del dolore con l’impiego del cromatismo sottolineato nel duetto:”Quis est homo” per esempio, dei numerosi ritardi armonici. L’aspetto lancinante del dolore è espresso in un contrappunto serrato. Al di là del senso del testo poetico di cui era impregnato, Pergolesi ha subito il carattere affascinante che emana dal ritmo delle frasi e dal persistere di parecchie parole (dolor, mater) o di immagini (in particolare quella della ferita). Per assimilazione e intuizione egli ha creato un clima di mistero ancora più intenso. Le voci umane vi contribuiscono essenzialmente con la loro presenza raggiante. Lunghe note tenute nel registro medio vanno morendo poco a poco o si armonizzano in accordi consonanti, mentre ampi movimenti melodici disegnano flessuosi arabeschi. Non si può omettere, nell’evocare il potere incantatore di questa musica, il ruolo dei ritmi dell’andamento avvincente né, soprattutto, la dolcezza della strumentazione così come il fascino di un’ornamentazione sottile.ù

 

Sara Mingardo

Regolare ospite di alcune fra le principali istituzioni musicali italiane ed internazionali Sara Mingardo è una delle rarissime voci di autentico contralto della scena musicale odierna. Collabora stabilmente con direttori d’orchestra del calibro di Claudio Abbado, Ivor Bolton, Riccardo Chailly, Myung Whun-Chung, Sir Colin Davis, John Eliot Gardiner, Emmanuelle Haïm, Marc Minkowski, Riccardo Muti, Roger Norrington, Trevor Pinnock, Maurizio Pollini, Christophe Rousset, Jordi Savall, Peter Schreier, Jeffrey Tate e con le principali orchestre internazionali, tra cui Berliner Philharmoniker, London Symphony Orchestra, Boston Symphony Orchestra, Orchestre National de France, Les Musiciens du Louvre, Monteverdi Choir & Orchestra, Les Talens Lyriques, Academia Montis Regalis. Di particolare rilievo anche la sua collaborazione con Rinaldo Alessandrini e Concerto Italiano, che l’ha vista esibirsi nei più importanti teatri italiani ed esteri. Il suo repertorio comprende opere di Gluck, Monteverdi, Handel, Vivaldi, Rossini, Verdi, Cavalli, Mozart, Donizetti, Schumann e Berlioz; particolarmente attiva in ambito concertistico vanta un repertorio che spazia da Bach, Beethoven, Brahms a Dvo?ák, Mahler, Pergolesi e Respighi.
Ha quindi interpretato: Il ritorno di Ulisse in patria al Festival International Musique Baroque de Beaune, è inoltre stata protagonista dello Stabat Mater di Pergolesi in prestigiosi contesti quali: il Musikfesten a Brema; al Festival Anima Mundi di Pisa (con John Eliot Gardiner); a Bologna, Jesi, Modena e Morimondo (con Claudio Abbado) e al Barbican Hall di Londra, alla Salle Pleyel di Parigi e al “die Singel” ad Anversa (con Harry Bicket). È stata inoltre impegnata ne Il trionfo del tempo de del disinganno in Vienna; Gloria di Vivaldi in Copenaghen; Kindertotenlieder in Tel Aviv; La passione di Gesù Cristo (Giovanni) con l’orchestra Sinfonica Nazionale della Rai;L’Italia del destino a Firenze; Stabat Mater di Pergolesi a Parigi; la Sinfonia n.3 di Mahler con la Orquesta Nacionales de España e Juan Pons; la nuova produzione del Teatro alla Scala de Il ritorno di Ulisse in patria alla Scala di Milano con la regia di Bob Wilson e la direzione di Rinaldo Alessandrini e al Teatro Regio di Torino; la Sinfonia n.8 di Mahler all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano;  concerti Claudio Abbado a Bologna, Salisburgo, Lucerna; Magnificat di Bach a Chicago;Messa di Santa Cecilia a Padova diretta da Scimone; Farnace di Vivaldi ad Amsterdam diretta da Diego Fasolis. Tra gli altri impegni più recenti ricordiamo Kindertotenlieder ad Anversa diretta da D. Jurowski, un concerto alla Wigmore Hall di Londra, alla Salle Gaveau di Parigi e a Praga;Liederabend a Bordeaux; Petite Messe Solennelle all’Accademia Nazionale Santa Cecilia a Roma; Il trionfo del tempo e del disinganno con Giardino Armonico e Giovanni Antonini a Budapest e Cracovia; Kindertotenlieder a Bologna diretta da Claudio Abbado; Liederabend al Valli di Reggio Emilia; Requiem di Mozart con Accentus diretta da Laurence Equilbey in tournée in Francia; Euridice di Caccini alle Innsbrucker Festwochen;L’Incoronazione di Dario a Brema; Kindertotenlieder con la Malaysian Symphony Orchestra a Kuala Lumpur;
Tra gli impegni futuri ricordiamo:  Il ritorno di Ulisse in patria (Penelope) a Zurigo (diretta da Ivor Bolton); La Messa in Si minore di Bach all’Accademia Santa Cecilia di Roma diretta da Antonio Pappano e a Firenze diretta da Stefano Montanari; L’Orfeo all’ Opéra National de Paris diretta da Alessandrini;  Medea (Neris) al Grand Théâtre de Genève; L’Incoronazione di Poppea al Teatro alla Scala di Milano; Kindertotenlieder a Lucerna, Roma e Firenze.
L’Associazione dei Critici Musicali Italiani le ha conferito l’importante riconoscimento Premio Abbiati 2009. Degne di nota le motivazioni della giuria: ‘Voce di autentico contralto, dotata di musicalità, eleganza e proprietà stilistica tali da farla emergere sia nell’opera barocca (L’Orfeo di Monteverdi: Milano, Teatro alla Scala) per la nobile linea del legato e il fraseggio ricco di febbrile trepidazione, sia nell’ambito della musica sacra, per l’intima commozione donata alle prove pergolesiane sotto la direzione di Claudio Abbado’.
Sara Mingardo nasce a Venezia dove studia al Conservatorio Benedetto Marcello sotto la guida di Franco Ghitti; grazie ad una borsa di studio completa i suoi studi all’Accademia Chigiana di Siena. Dopo aver vinto vari concorsi internazionali, debutta nel 1987 ne Il Matrimonio segreto (Fidalma) e ne La Cenerentola (ruolo del titolo).

 

Giorgia Cinciripi

Nata a Giulianova (Te) intraprende giovanissima lo studio del canto lirico e si diploma con il massimo dei voti presso l’I.M.P. “G. Braga”di Teramo con il mezzosoprano Marina Gentile. Continua gli studi frequentando il biennio di specializzazione presso il Conservatorio “L. D’Annunzio” di Pescara sotto la guida del soprano Manuela Formichella ottenendo il massimo dei voti e la lode. Completa la propria formazione conseguendo la laurea in Storia e pratica delle arti, della musica e dello spettacolo presso l’Università degli studi de L’Aquila con votazione 110/110 e lode.
Contemporaneamente agli studi accademici si perfeziona con William Matteuzzi, Claudio Desderi e il suo attuale insegnante Fernando Cordeiro. Intraprende inoltre lo studio del canto barocco frequentando corsi con Roberta Invernizzi, Gloria Banditelli, Sara Mingardo e Sonia Prina e perfeziona i suoi studi in diversi istituti musicali come l’Accademia della Voce di Torino, la Scuola di Musica di Fiesole, il Centro di Musica Antica Cappella Pietà dei Turchini e la Fondazione Royaumont di Parigi.
Vince il concorso a ruoli istituito dal “Piccolo Festival del Friuli” per il ruolo di Sandrina nell’opera La cecchina, ossia la buona figliola di Piccini che è stata allestita ad Udine sotto la direzione del M° F.M. Bressan e la regia di E.Marini. Interpreta il ruolo di Maddalena nell’oratorio La Resurrezione di G.F. Haendel presso il Festival barocco della Fondazione Royaumont (Parigi) accompagnata dall’orchestra La Risonanza diretta dal M°. F.Bonizzoni e quello di Aci nella messinscena della serenata Aci, Galatea e Polifemo di G.F. Haendel accompagnata dall’orchestra “Gli Archi del Cherubino”. Sotto la direzione del M° C. Desderi si esibisce nelle opere mozartiane interpretando i ruoli di Zerlina (Don Giovanni), Despina (Così Fan Tutte) e Barbarina (Le Nozze di Figaro) accompagnata dall’ Orchestra di Padova e del Veneto. Presso il Teatro Comunale di Belluno interpreta il ruolo di Lesbina nell’opera Il filosofo di campagna di B.Galuppi.
Si esibisce nel ruolo di Belinda nell’opera Dido and Aeneas di Purcell diretta dal M° P. Del Nunzio e accompagnata dall’orchestra “Gli archi del cherubino”nel Festival “La Rocca Barocca” (Te). E’ vincitrice del concorso a ruolo “Arte In Canto” debuttando il ruolo di Olivetta nell’operina Le Finte gemelle di N.Piccinni con la regia di Cesare Scarton e la direzione di M. Caporale. E’ selezionata per il progetto toscano “LtL Opera Studio” per l’opera Paride ed Elena di C.W. Gluck esibendosi come solista sotto la direzione del M° F.M. Bressan e regia di A. Cigni presso il Teatro Verdi di Pisa, il Teatro Goldoni di Livorno, il Teatro del Giglio di Lucca e L’Opera Royal di Wallonie di Liegi. Presso il Teatro Rossini di Pesaro interpreta il ruolo di Eurilla nella messinscena della Serenata a tre RV690 di A. Vivaldi diretta dal M° A. Ciccolini. E’ Iris nella messinscena dell’oratorio di Haendel Semele, accompagnata dall’ensamble barocco Les Nations e la regia di Thomas M. Zips .
Particolarmente adatta all’opera buffa del ‘700 interpreta i ruoli degli intermezzi di G. B. Pergolesi come La Serva padrona, Il Maestro di musica e Livietta e Tracollo in numerosi festival di intermezzo e opera buffa.
Nel repertorio sacro ha cantato lo Stabat Mater di G.B Pergolesi, il Requiem di W.A. Mozart,  il Messiah di G.F. Haendel e il Gloria RV690 di  A.Vivaldi.

 

Giuliano Fracasso

Musicista vicentino, ha ottenuto il diploma di Pianoforte al Conservatorio Pollini di Padova e di Organo e Composizione Organistica al Conservatorio Dall’Abaco di Verona. Si perfeziona in Direzione d’Orchestra con i Maestri Delman e Ferrara. La sua attività professionale lo vede attivo in ambito nazionale da oltre 50 anni.
Giovanissimo, si è affacciato nel panorama musicale degli anni ’60, come componente di vari gruppi. In quegli stessi anni inizia la formazione classica con lo studio del pianoforte e in seguito fonda la “Schola Cantorum della Basilica di S. Felice e Fortunato di Vicenza”, gruppo trasformatosi nel 1978 in “Coro e Orchestra di Vicenza”. Da quel momento propone innumerevoli concerti con le composizioni dei grandi autori, da Bach a Vivaldi, da Brahms a Verdi. E’ stato per 4 anni Maestro del Coro del Teatro “La Fenice” di Venezia e da 15 anni M° Coro del “Teatro Comunale” di Treviso, esperienza che gli ha permesso di collaborare con i grandi nomi del panorama musicale lirico internazionale. Da numerosi anni collabora con il “Coro Santa Cecilia di Portogruaro” e con il “Venis Chorus” di Oderzo, gruppi spesso coinvolti per grandi eventi. Giuliano Fracasso che ama definirsi “artigiano della musica” ha affermato uno spirito vicentino del “fare musica” che suscita continuamente ammirazione e consenso. Con il “Coro e Orchestra di Vicenza” è giunto al quarantesimo di attività eseguendo le più belle pagine del repertorio sacro sinfonico e lirico della storia della musica.