Requiem di G. Fauré
Baritono ANDREA CASTELLO
Soprano ANTONELLA CASAROTTO
Coro “LA ROCCA” di Altavilla Vicentina
All’organo M° DANIELE RENDA
Domenica 28 ottobre 2012 – ore 10.45
Schlosskapelle Schönbrunn
Schönbrunner Schloßstraße 47, Vienna, Austria
INGRESSO LIBERO
Per informazioni: mobile: 349 620 9712 – web: concettoarmonico.it
Chi volesse accompagnare il gruppo può scrivere a: info@concettoarmonico.it manderemo il programma e sconti per i nostri soci simpatizzanti
A coloro che l’interrogavano sulla genesi del suo Requiem, Fauré rispondeva: “Il mio Requiem è stato composto senza ragione….. per il puro piacere, se si può usare una simile espressione. Ho semplicemente cercato d’allontanarmi dal convenzionale”. Cos’è un Requiem per il suo autore? Per Fauré un’opera nella quale ha cercato d’esprimere la propria concezione della “morte come di una transizione felice, l’aspirazione alla gioia dell’aldilà piuttosto che di un passaggio doloroso”.
L’opera, composta nel disordine più radicale (ovvero, in sequenza: Pie Jesu, Introitus e Kyrie, In Paradisum, Agnus Dei, Sanctus) fu ultimata talmente in fretta (fu eseguita nella chiesa della Madeleine a Parigi il 16 gennaio 1888) che l’autore non ebbe neppure il tempo d’ultimarne l’orchestrazione! Tanta fretta seguita da tanta inattività. Impiegherà sino al 1894 per comporre i movimenti restanti e per completarne l’orchestrazione. Orchestrazione talmente eccentrica (niente violini e assolutamente nessun legno) che l’editore Hammelle gli consiglierà vivamente di prendersi il tempo necessario a farne una versione come si deve, per orchestra sinfonica. Fauré non ci pensa nemmeno. Hammelle finisce col pubblicare una versione ri-orchestrata (probabilmente) da un allievo di Fauré, Roger Ducasse.